Collana artigianale a sfere graduate in corallo “Cerasuolo antico” con susta in oro rosso antico, vintage dei primi del 1900, realizzata da artigiani di Torre Del Greco.
La sfera più grande ha un diametro di 21 mm, mentre la più piccola misura 6,5/7 mm. Lunghezza totale: 60 cm. circa; peso: 113 g.
A Torre del Greco, la cittadina alle falde del Vesuvio, da secoli si tramanda, da padre in figlio, la nobile arte del corallo. Testimonianze dell’arte incisoria del corallo sono presenti nel Museo
Archeologico di Napoli con la celebre Tazza Farnese, raffigurante l’allegoria della fertilità del Nilo e i medaglioni marmorei di Donatello nel cortile di Palazzo mediceo. Qualche tempo fa, al largo di Pantelleria è stato trovato un relitto di una barca attrezzata per la pesca del corallo, si fa risalire all’IV sec. d.C. Gli abilissimi maestri della cittadina torrese, servendosi di lime, bulini e archetti riescono a produrre autentici capolavori.
La storia della pesca e della lavorazione del corallo risale all’età preistorica. Le prime notizie si hanno intorno al 1400, quando la pesca era praticata da “umili pescatori con ardimento da giganti”, che per difendersi dai pirati, nel 1639 fondarono la società di mutuo soccorso “Il Monte del marinaio”. Uno studioso aggiunge che Carlo III di Borbone nel 1739 trasformò la Società in Codice corallino.
Nel corso dei secoli il corallo è stato considerato non solo pietra preziosa ma anche medicinale, amuleto, moneta. In India è usato come ingrediente per una miscela afrodisiaca: la “Kusta”, a base di miele, mentolo, spezie varie e corallo polverizzato.
Nel Seicento l’Italia ebbe una notevole importanza nella trasformazione di questo prezioso materiale, soprattutto in opere di decorazione mista.
La preziosa piantina per la sua bellezza, per le leggende legate ai suoi poteri, per la difficoltà di raccoglierla, ha sempre avuto un prezzo elevato. Il corallo più comune è quello rosso; più prezioso è color rosa o bianco. Quello di buona qualità deve essere compatto. Senza forellini o lesioni. Il colore deve essere quanto più uniforme possibile.
In genere sono le donne ad indossare monili di corallo. In alcuni paesi africani sono, però soprattutto gli uomini a farne sfoggio. Il re del Benin, nel 1979, durante la sua incoronazione indossò un abito di 40 chili di coralli lavorati a Napoli 300 anni prima.
Un monile lavorato e pescato in fondo al mare può costare oltre cinquantamila euro.
IL CORALLO CERASUOLO
Nelle acque del Pacifico cresce una tipologia di Corallium Elatius.
E’ il “Corallo Satsuma”, meglio conosciuto in Europa (ed in particolare in Italia) come “Corallo Cerasuolo”.
Alcuni esempi sono custoditi nelle collezioni private di maestri corallari di Torre del Greco.
Questo particolare tipo di Corallo viene pescato nelle coste vicine al Giappone ed alle Filippine, ad una profondità di circa 250-300 metri.
E’ composto da cespi molto grandi, aperti a forma di ventaglio, di un’altezza e larghezza media pari a circa 40 centimetri (ma può raggiungere livello massimo anche di 70-80 centimetri).
Il peso di ogni cespo si aggira intorno ai 3 kilogrammi.
SEGNI PARTICOLARI
La particolarità del Corallo Cerasuolo sta nel suo colore.
Questo tipo di Corallo non ha un colorito compatto, ma presenta diverse sfumature.
Un ramo può avere tonalità che vanno dal rosa al rosso vivo, e presentare anche delle venature di colore bianco che i maestri artigiani definiscono “l’anima del Corallo Cerasuolo”.
Questo dettaglio fa del Corallo Cerasuolo non solo una tipologia di “Oro Rosso” riconoscibile ad occhio nudo, ma anche un tipo di Corallo perfetto per poter essere inciso a mano seguendo le linee dettate dalle venature della natura. Da qui la creazione di splendidi orecchini, anelli intarsiati a mano o statue.
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